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sono il mercoledì e il sabato pomeriggio.

CALENDARIO

giovedì 9 gennaio 2014

Acqua, depositato ricorso al Tar della Toscana + alcuni articoli

Comunicato stampa
Forum Toscano dei movimenti per l'acqua
A pagare ancora una volta i cittadini, anche le tasse delle spa
Acqua, depositato ricorso al Tar della Toscana 
 Contro la restituzione truffa dei profitti illegittimi a favore dei soci privati

Il Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua ha deciso di fare ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale, a tutela dei cittadini, contro la restituzione-truffa dei profitti illegittimi sull'acqua. Il ricorso è stato presentato oggi, martedì 7 gennaio, dall’avvocato Sandro Ponziani ed è stato sottoscritto oltre che dal Forum stesso, dal Comitato Acqua Pubblica di Arezzo e da cittadini di tutti gli ex ATO toscani, valido quindi per tutte le gestioni della regione ovvero Acque Spa, Acquedotto Fiora Spa, Asa Spa, Gaia Spa, Nuove acque Spa e Publiacqua Spa. L'auspicio che la politica e amministrazioni locali decidano finalmente di fare la loro parte, nel rispetto e a sostegno del bene comune e non si facciano superare ancora una volta dalla magistratura nella tutela dei diritti dei cittadini.

L’ Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas (AEEG) ha infatti recentemente approvato la restituzione-truffa della remunerazione del capitale investito, nelle bollette dell'acqua dei cittadini toscani. La convalida rappresenta un’ulteriore presa in giro della volontà popolare, espressa con il referendum del 2011: i profitti dovevano scomparire dalle tariffe e prima ancora dalla gestione del servizio idrico. Il decreto sulla restituzione (n.111 del 23 ottobre 2013) è stato emanato dal direttore generale dell’Autorità Idrica Toscana (Dott. Mazzei) che, non solo ha ignorato il chiaro e deciso pronunciamento dei cittadini, ma si è arrogato il potere di una decisione che spettava piuttosto alle amministrazioni comunali, anche stavolta inerti spettatrici di un atto ingiusto e vessatorio. Si è lasciato dunque che un tecnocrate, imposto dalla legge regionale, agisse di nuovo nell'interesse esclusivo di chi spec ula sull'acqua.

Vogliamo ricordare che anche nel 2012 i soci nella gestione dell’acqua in Toscana si sono distribuiti lauti profitti e che la voce della remunerazione del capitale investito viene retroattivamente reinserita sotto forma di calcolo forfettario degli oneri finanziari e fiscali, millantato come recupero dei costi suddetti. La restituzione dunque è calcolata illegittimamente, grazie alla retroattività del Metodo Tariffario Transitorio dal gennaio 2012, solo per il periodo che va da 21 luglio al 31 dicembre 2011. Ma se le funzioni dell'AEEG decorrono a partire dal 2012, per quale motivo si agisce anche sulle tariffe del 2011 sulle quali non si ha competenza e in violazione della sentenza della Corte Costituzionale che in sede di ammissione referendaria ha definito la normativa residua all'eliminazione della remunerazione immediatamente applicabile?

Non manca poi una “chicca” d'eccezione: dall'importo della restituzione vengono detratte le imposte pagate dai gestori dell'acqua, su quegli stessi utili che dovrebbero rimborsare. Al comune cittadino non viene perdonato niente, ed è pure costretto a pagare le tasse per gli altri. Così, a fronte dei circa 180 milioni di euro che si sarebbero dovuti rimborsare (dal 21 luglio 2011 ad oggi), ai cittadini toscani toccheranno solo pochi spiccioli, cioè meno di 6 milioni. La cifra più alta è prevista dal gestore Publiacqua, ben 5,36 euro ad utente; quella più ridicola, dall’Acquedotto Fiora, 0,37 centesimi!

FORUM TOSCANO DEI MOVIMENTI PER L’ACQUA


Per la precisione il ricorso è stato presentato da:

1) Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua
2) Forum Toscano dei Movimenti per l'Acqua
3) Comitato Acqua Pubblica Arezzo (ex-ATO4)
4) + uno o due cittadini utenti per ogni ex-ATO 1,2,3,5,6

Inoltre ad Arezzo, stiamo ultimando l'organizzazione per partire con i ricorsi di massa...
Buon 2014 a tutti gli acquaioli convinti.
Lucio
http://www.acquabenecomunetoscana.it/

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Il Tirreno - Pagina 13 - Viareggio


Ricorso al Tar contro i rimborsi beffa

Il Comitato dei cittadini chiede più degli 80 centesimi previsti nelle prossime bollette dell’acqua


VIAREGGIO Il Forum toscano dei movimenti per l’acqua, tra cui il Comitato versiliese per la tutela del cittadino, ha deciso di fare ricorso al Tribunale amministrativo regionale, a tutela dei cittadini, contro «la restituzione-truffa dei profitti illegittimi sull’acqua». Il ricorso è stato presentato ieri dall’avvocato Sandro Ponziani. In particolare del Comitato si chiede «da parte di Gaia una restituzione superiore agli 80 centesimi previsti nelle prossime bollette. «L’Autorità per l’energia elettrica e il gas - si legge in una nota - ha infatti recentemente approvato la restituzione-truffa della remunerazione del capitale investito, nelle bollette dell’acqua dei cittadini toscani. La convalida rappresenta un’ulteriore presa in giro della volontà popolare, espressa con il referendum del 2011: i profitti dovevano scomparire dalle tariffe e prima ancora dalla gestione del servizio idrico. Il decreto sulla restituzione (n.111 del 23 ottobre 2013) è stato emanato dal direttore generale dell’Autorità idrica toscana, che non solo ha ignorato il chiaro e deciso pronunciamento dei cittadini, ma si è arrogato il potere di una decisione che spettava piuttosto alle amministrazioni comunali, anche stavolta inerti spettatrici di un atto ingiusto e vessatorio. Vogliamo ricordare che anche nel 2012 i soci nella gestione dell’acqua in Toscana si sono distribuiti lauti profitti, e che la voce della remunerazione del capitale investito viene retroattivamente reinserita sotto forma di calcolo forfettario degli oneri finanziari e fiscali, millantato come recupero dei costi suddetti. La restituzione dunque è calcolata illegittimamente, grazie alla retroattività del Metodo tariffario transitorio dal gennaio 2012, solo per il periodo che va da 21 luglio al 31 dicembre 2011. Ma se le funzioni dell’Autohority decorrono a partire dal 2012, per quale motivo si agisce anche sulle tariffe del 2011 sulle quali non si ha competenza e in violazione della sentenza della Corte Costituzionale che in sede di ammissione referendaria ha definito la normativa residua all'eliminazione della remunerazione immediatamente applicabile?Non manca poi una chicca d'eccezione: dall'importo della restituzione vengono detratte le imposte pagate dai gestori dell’acqua, su quegli stessi utili che dovrebbero rimborsare. Al comune cittadino non viene perdonato niente, ed è pure costretto a pagare le tasse per gli altri». 

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LA NAZIONE - VIAREGGIO mer, 8 gen 2014

In bolletta arriva il ‘rimborsino’ di Gaia
Ma i comitati fanno ricorso: «Una beffa»


Riconosciuti solo 79 centesimi. Contestazioni sui calcoli effettuati
NELLA prossima bolletta dell’acqua arriveranno dei rimborsi. Ma non aspettatevi cifre da capogiro. Si tratta di meno di 1 euro. Per la precisione 79 centesimi. Una vera e propria beffa per le associazioni di consumatori che si preparano a dare battaglia. Infatti il Forum Toscano dei Movimenti per l’acqua ha presentato ieri mattina tramite l’avvocato Sandro Ponziani ricorso al Tar nella speranza di trovare appoggio anche nelle amministrazioni locali Il Forum ha già il sostegno del Comitato dalla Parte del Cittadino di Forte dei Marmi, del Comitato acqua pubblica di Arezzo, e dei cittadini ex Ato Toscani, calido per tutte le gestioni della Regione: Acqua Spa, Acquedotto Fiora, Asa Spa, Nuove Acque, Publiacqua e la nostra Gaia.
I RIMBORSI, che valgono per tutti i cittadini della Toscana, sono la conseguenza del referendum del 2011 con cui in sostanza veniva abrogata la voce della tariffa così detta «remunerazione del capitale investito». Tale voce, calcolata sul 7% del capitale investito, faceva gravare sugli utenti una sorta di copertura dei costi di investimento, un paracadute, potremmo dire, per i rischi di gestione. Il referendum ha poi trovato riscontro in una legge specifica che di fatto imponeva di non inserire in bolletta questa percentuale del capitale investito. Solo che le società che in Toscana gestiscono l’acqua, compreso Gaia, nel 2012 hanno continuato a far pagare ai cittadini tale addebito. Adesso però l’Autorità garante per l’energia e il gas (AEEG) ha previsto il rimborso ai cittadini calcolato su 163 giorni vale a dire dal 21 luglio 2011 (giorno in cui la legge è entrata in vigore) al 31 dicembre dello stesso anno.
Ma è ancora scontro aperto sul calcolo di tali rimborsi. Il forum toscano movimenti per l’acqua parla di illegittimità del calcolo. «Se viene applicata la retroattività a 163 giorni del 2011 — dicono i responsabili — perché non vengono calcolati tutti i 12 mesi del 2012? Quanti regali si vogliono fare ai soci privati?». Quindi per il Forum toscano movimenti per l’acqua a fronte di circa 180 milioni da restituire ai cittadini toscani, ne saranno effettivamente rimborsati appena 6 milioni, «solo pochi spiccioli».
IL 2012 e il 2013 non vengono invece rimborsati perché nel frattempo l’Aeeg ha creato una voce diversa denominata «costo della risorsa finanziaria» con cui, a suo dire, le società protranno fare lo stesso addebito nel rispetto della nuova legge. Una truffa insomma per le associazioni dei consumatori. Per quanto riguarda Gaia dovrà restituire 160 mila euro ai residenti dei sette comuni della Versilia, poco più di 200 mila utenti ai quali toccherà ciascuno la pochezza di 79 centesimi.
Paolo Di Grazia

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LA NAZIONE-VIAREGGIO mer, 8 gen 2014

LA PROTESTA I PORTAVOCE DEL FORUM TOSCANO DEI MOVIMENTI PER L’ACQUA DENUNCIANO UNA MANOVRA DELL’AUTORITA’ IDRICA

«Hanno inserito una voce diversa per aggirare la legge»

I RIMBORSI stabiliti dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas (AEEG) sono considerati dai rappresentanti del Forum Toscano dei Movimenti per l’acqua un’ulteriore presa in giro della volontà popolare, espressa con il referendum del 2011. «I profitti — dicono Rossella Michelotti e Rita Biancalani — dovevano scomparire dalle tariffe e prima ancora dalla gestione del servizio idrico. Il decreto sulla restituzione è stato emanato dal direttore generale dell’Autorità idrica Toscana, Alessandro Mazzei, che non solo ha ignorato il chiaro e deciso pronunciamento dei cittadini, ma si è arrogato il potere di una decisione che spettava piuttosto alle amministrazioni comunali, anche stavolta inerti spettatrici di un atto ingiusto e vessatorio. Si è lasciato dunque che un tecnocrate, imposto dalla legge regionale, agisse di nuovo nell’interesse esclusivo di chi gestisce il servizio idrico».
SECONDO Michelotti e Biancalani l’inganno nei confronti del cittadino nasce dal fatto che la voce della remunerazione del capitale investito (abrogato per legge dopo il referendum del 2011, ndr) viene retroattivamente reinserita sotto forma di calcolo forfettario degli oneri finanziari e fiscali, millantato come recupero dei costi suddetti. La restituzione dunque è calcolata solo per il periodo che va da 21 luglio al 31 dicembre 2011. Ma se le funzioni dell’AEEG decorrono a partire dal 2012, per quale motivo si agisce anche sulle tariffe del 2011 sulle quali non si ha competenza e in violazione della sentenza della Corte Costituzionale che in sede di ammissione referendaria ha definito la normativa residua all’eliminazione della remunerazione immediatamente applicabile?».
I portavoce del Forum aggiungono poi una “chicca”: «Dall’importo della restituzione vengono detratte le imposte pagate dai gestori dell’acqua, su quegli stessi utili che dovrebbero rimborsare. Al comune cittadino non viene perdonato niente, ed è pure costretto a pagare le tasse per gli altri».

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Il Tirreno - Pagina 13 - Viareggio

La Patrimonio deve ridare l’Iva riscossa sui rifiuti

Il giudice di pace dà ragione a ex dirigente Asl che contesta la fattura della Tia La società comunale condannata a pagare 400 euro, più 1.700 di spese legali

di Matteo Tuccini 
VIAREGGIO La Viareggio Patrimonio deve rimborsare l’Iva riscossa sulla vecchia tariffa dei rifiuti (Tia). Ne è convinto il giudice di pace, che dà ragione a un ex dirigente dell’Asl sul contenzioso promosso per la restituzione dell’Imposta di valore aggiunto. Una voce di spesa della fattura della Tia, recapitata a tutti i cittadini viareggini. Ma giudicata illegittima da una sentenza della Corte costituzionale e da una della Corte di Cassazione, proprio perché non si possono far pagare imposte sulle imposte. Fatto sta che il giudice ha dato ragione al contribuente, condannando la Patrimonio a restituire 400 euro, più 1.700 di spese legali. Il contenzioso. A promuovere la causa civile è Claudio Rapalini, ex direttore amministrativo dell’Asl Versilia oggi in pensione. Rapalini, che per motivi professionali è esperto di questioni fiscali - è anche giudice della Commissione tributaria provinciale di Pisa - chiedeva la restituzione di 405 euro pagati sulle vecchie fatture della Tia, più gli interessi e le spese legali. Il contenzioso, come molti altri promossi negli ultimi anni, si basava - oltre che sui documenti di legge - anche su articoli dei giornali che riportavano il dibattito sulla questione, e i pronunciamenti dei vari giudici. Le sentenze. A definire illegittima l’Iva fatta pagare sulla Tia sono state due sentenze dei massimi tribunali del Paese. La prima della Corte Costituzionale nel 2009, l’altra della Corte di Cassazione nel 2012. Il punto fondamentale di tutta la questione è che l’Iva è una tassa, e la Tia pure; di conseguenza una tassa su una tassa è un abuso. Ma di fronte a questi due pareri, assolutamente vincolanti, sia la Sea che la stessa Patrimonio hanno sempre fatto spallucce. Tanto che - Il Tirreno lo aveva scritto circa un anno e mezzo fa - alle richieste di rimborso degli utenti veniva risposto che si era «in attesa di chiarimenti». Nel frattempo, però, numerosi cittadini si sono mossi per riavere l’Iva. Tra questi anche contribuenti illustri come l’ex sindaco Carlo Alberto Ferrari - che ha intrapreso una vera battaglia sull’argomento - e appunto l’ex dirigente dell’azienda sanitaria Rapalini. Un rebus per la Patrimonio. Per la Patrimonio - che ha comunque fatto appello - una brutta gatta da pelare. Non tanto per la cifra, visto che si parla di 400 euro (anche se viene quadruplicata con le spese legali). Quanto per il fatto che, in un futuro neanche tanto lontano, la società potrebbe essere chiamata a restituire una valanga di quattrini a tutti gli utenti a cui è stato imposto il pagamento dell’Iva. Un pericolo non di poco conto, soprattutto alla luce del bilancio non in buono stato della società partecipata dal Comune: è di pochi mesi fa la notizia di un buco da 7 milioni di euro. @matteotuccini 

Degli altri articoli non abbiamo la fonte in rete, ci sono arrivati con le news da Co.As.Ver. che potete visionare qui https://drive.google.com/file/d/0B5uPVnFGS9xwMFlCRFlFZldURVU/edit?usp=sharing . Ci scusiamo anticipatamente con gli autori se non citati. Chi volesse ci può indicare la fonte e gli autori. grazie.


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